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Poesia dedicata a Terre di Vasia

TERRE DI VASIA

Si accalca il sole sulla conca

e il vento smuove le robine

basse a contenere la calura.

Dalle pendici gli olivi a macchie

argentee bucano la terra arsa.

In fondo, oltre il crinale, il verde cupo

degli aranci sgrana le colline

che tra qualche mese si intesseranno

di profumi

E’ il silenzio fatto di rumori

che  ci appaga; di cicale e frinire

di  grilli, del raglio dell’asina

del  latrato del cane.

E’ la gazza che con il suo verso

stridulo e il volo improvviso

smuove l’aria.  Tutto si giustappone.

Non c’è tempo a Terre di Vasia

se non lo scandire alterno

della  luce, il ciclo perenne

della natura, inno che tutto contiene.

 

Sergio  Merlo

31 luglio 2007